COMUNICAZIONI SQUADRA

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domenica 3 agosto 2008

LE AZZURRE DI PECHINO 2008


Roma. La comitiva azzurra femminile, alla vigilia della partenza per le Olimpiadi, si raduna, domani 31 luglio, ad Ostia Mare, a due passi dalla Capitale. Le ragazze tricolori hanno rifinito la loro preparazione ad Alassio dove hanno potuto testare anche il nuovo pallone che verrà utilizzato nel torneo in Cina.


Non è stata questa l’unica novità provata nella splendida cittadina ligure. Ad Alassio le ragazze di Massimo Barbolini hanno ricevuto, da parte di uno degli sponsor, una fornitura dei reggiseni Shock Absorber. Si tratta di un prodotto studiato per ridurre le continue sollecitazioni a cui sono sottoposti i seni delle atlete nel corso delle gare, i test biomeccanici dicono addirittura del 74 per cento! Per raggiungere i grandi risultati si studiano tutti i particolari, fuori e dentro il campo, magari questo innovativo abbigliamento intimo puó essere un’arma in più tra le mani delle Campionesse d’Europa, nella rincorsa ai primi posti del torneo olimpico.


La delegazione azzurra femminile sarà composta dal ct Massimo Barbolini, dal suo vice Marco Bracci, dagli assistenti allenatori Lorenzo Micelli e Davide Mazzanti, dal medico Fabrizio Ferrazza, dal fisioterapista Luca Nocentini, dal preparatore atletico Ezio Bramard, dagli scoutman Riccardo Marchesi e Matteo Carancini, dal team manager Stefano Sciascia, e dalle atlete: Taismarys Aguero, Jenny Barazza, Paola Cardullo, Nadia Centoni, Paola Croce, Francesca Ferretti, Simona Gioli, Martina Guiggi, Eleonora Lo Bianco, Serena Ortolani, Francesca Piccinini e Manuela Secolo .

RICOMINCIAMO... CON "LA PREPARAZIONE"

Dopo un pò di (meritate!) vacanze, si ritorna (finalmente?) in palestra.
E subito quindi si ricomincia a parlare di quella fase del lavoro, ormai quasi mitizzata dagli atleti come periodo durissimo di sofferenza e passione, della "preparazione".

Un tempo si definiva preparazione "atletica", memoria di settimane trascorse senza toccare un pallone ma facendo cose spesso più adatte ad un film di Stallone che a un campo di pallavolo. Oggi si sentono termini più coloriti e fantasiosi, tipo "riattivazione motoria" o "risveglio funzionale"... boh, chiamatela come volete. alla fine si tratta sempre dello stesso problema per gli allenatori: Prendere un gruppo di atleti che negli ultimi mesi hanno svolto attività diverse e trasformarli in una squadra che giochi a qualcosa che assomigli il più possibile alla pallavolo, e per almeno 5 set!

Nel maschile è, solitamente, più semplice, almeno dal punto di vista "atletico". I maschi tendono a essere generalmente più "attivi" durante la pausa estiva, quasi tutti giocano a calcetto, beach volley, racchettoni... tra le donne invece la percentuale di chi trascorre l'estate attivamente è di solito più bassa. Se siamo fortunati circa la metà delle nostre atlete si sono mosse in qualche modo durante l'estate, le altre si sono sdraiate ad abbronzarsi al sole a giugno e si sono rialzate a settembre.

In ogni caso, probabilmente a causa dei cambiamenti nei modelli di prestazione (a seguito del rally point system) e dell'allungarsi delle durate dei campionati, che ha spesso ridotto il periodo di preparazione a poche settimane, la tendenza che mi pare di cogliere parlando con gli allenatori è quella di lavorare sulla tecnica e sulla tattica, anche di squadra, già dai primi giorni di lavoro e parallelamente al lavoro fisico. La cosa importante è programmare bene il lavoro, soprattutto quando si ha a disposizione poco tempo.

Auguro a tutti una buona annata sportiva. In bocca al lupo e a presto.

PROPOSTE SULLA MODIFICA DEL REGOLAMENTO


Qualche mese fa si è sparsa la notizia, a quanto pare confermata anche da alcuni quotidiani sportivi nazionali, che la FIVB stia lavorando a nuove modifiche del regolamento, precisamente le seguenti:


Alzare la rete. Se ne parla da sempre, e per fortuna nessuno è mai stato così pazzo da farlo. Unico risultato sarebbe rendere il nostro sport ancora più legato alle caratteristiche fisiche e sempre meno avvicinabile dai più.


Arretrare la linea dei tre metri. Mah... non sò... ma non credo che gli effetti di questa modifica siano positivi per lo spettacolo e la varietà del gioco.


Vietare l'attacco "di secondo tocco". Non mi è molto chiara questa regola, ma da quello che ho capito si pensa di impedire di mandare la palla nell'altro campo sul secondo tocco (in particolare al palleggiatore) se questa si trova al di sopra della rete... secondo me una cavolata enorme.


Reintrodurre il fallo di net sulla battuta. Cavolo, una delle poche modifiche del regolamento che mi piaceva me la vogliono togliere? Riuscire a capire se la palla aveva sfiorato il nastro era una delle valutazioni più difficili per gli arbitri, quasi quanto il tocco del muro.



Non sono d'accordo a modificare ancora le regole. Soprattutto con variazioni così importanti. Credo che la pallavolo sia uno degli sport che ha subito più variazioni (sostanziali) del regolamento negli ultimi 20-30 anni. E questo non è un bene sia per chi vive il volley quotidianamente sia per gli spettatori occasionali.


LA VISIONE SPORTIVA

Vorrei soffermarmi ora su un tema delicato e per cui non mi stancherò mai di scrivere e parlare: il problema della corretta visione dell’attività sportiva. Ritengo sia importante che i ragazzi capiscano che l’attività sportiva non è in contrasto con la vita privata, ma insegna ad organizzare il proprio tempo al meglio. Non è in contrasto con le amicizie, ma, anzi, deve stimolare a conoscere sempre più gente, sia ad allenamento, sia alle partite, sia agli incontri al parco. Le stesse famiglie, però, devono comprendere come sia importante che i ragazzi vivano l’esperienza sportiva nel modo più completo, con tutti gli allenamenti e tutte le partite frequentate, a Settembre, così come a Maggio! L’importanza di avere un impegno fisso, oltre alla scuola, si traduce nel riuscire a gestire il proprio tempo al meglio, nell’imparare che un giorno totalmente libero può essere utilizzato per iniziare il lavoro dei giorni seguenti, nell’imparare a dosarsi in ogni cosa. L’attività sportiva non è e non deve essere vista come un oratorio, dove passare un pomeriggio ogni tanto: l’attività sportiva è un vero e proprio stile di vita. Frequentare la palestra impone il rispetto di alcune basilari regole (così come lo sarà frequentare un ambiente lavorativo), impone il rispetto degli altri (così come lo è l’essere parte di una comunità) e garantisce la cura di se stessi (non dimentichiamo mai che il fisico non può essere trascurato). Il conoscere gente nuova deve essere concepito come uno stimolo, che lo sport ha sempre garantito e sempre garantirà: la partitella ai giardini con gli amici, l’andare a vedere la ragazza che fa allenamento, l’andare a guardare le partite dei propri amici e delle proprie amiche, sono tutte attività che chi vive lo sport nel modo più corretto riesce ad apprezzare.

Se posso permettermi, quindi, vorrei lasciarvi con un consiglio: ragazzi, cercate di godere appieno delle possibilità che lo sport vi offre! Famiglie, cercate di incoraggiare i ragazzi in questo processo! Lo studio è un’attività sicuramente faticosa (ed è sicuramente l’attività più importante per ogni ragazzo), ma non è e non può essere un deterrente per la frequentazione della palestra. Imparate ad organizzare il vostro tempo, imparate che non sempre si può fare tutto, ma imparate anche che lo sport, così come la scuola, è un’attività per cui si spendono tempi ed energie e, come tali, meritano il rispetto di tutti. Quello che per l’atleta è un gioco, per gli allenatori è un lavoro, per i dirigenti una voluminosa occupazione di tempo, per i genitori un impegno. Non si tratta di esasperazione, si tratta di rendere onore ad un impegno che ognuno si prende all’inizio di una stagione